In occasione delle elezioni comunali, l’8 e 9 giugno prossimi, abbiamo sentito il sindaco di Santa Fiora, Federico Balocchi, che ha deciso di ricandidarsi per il terzo mandato.
Qual è il bilancio della sua esperienza di sindaco?
«Il percorso di questi cinque anni è stato complesso, la pandemia ha aggravato le normali difficoltà di governo, eppure per Santa Fiora sono stati anni di grandi risultati in tutti i settori, non ultimo quello turistico, come confermano i recenti dati pubblicati dall’Ambito, che segnano nel 2023 una crescita straordinaria sia degli arrivi, più che triplicati rispetto all’anno precedente, che delle presenze più che raddoppiate. Sono stati anni di “semina”, di ricerca, progettazione e costruzione, anni che sono serviti anche per acquisire una maggiore consapevolezza collettiva del valore rappresentato dal nostro territorio».
Perché ha scelto di ricandidarsi?
«È stata una scelta ponderata, dettata prima di tutto da un profondo senso di responsabilità e dal desiderio di garantire il completamento dei molti progetti avviati ed il loro funzionamento, oltre che dal profondo amore che nutro per la mia terra e per la mia comunità».
Quali sono i principali punti del suo programma elettorale e le problematiche a cui ritiene di dover far fronte?
«Una delle problematiche principali a cui far fronte è il rischio di spopolamento che caratterizza i piccoli borghi di montagna. Possiamo dire che tutte le misure avviate in questi anni e che porteremo avanti con il nuovo programma elettorale concorrono a contrastare questo fenomeno creando le condizioni per vivere bene da noi. Ci siamo impegnati per garantire scuole all’avanguardia e servizi essenziali, abbiamo cercato di creare le condizioni per generare lavoro e attrarre investimenti, continueremo ad impegnarci per salvaguardare i mestieri tradizionali e aprire la strada ai nuovi lavori. Il progetto smart village è uno dei punti centrali del nostro programma elettorale e sarà il motore di nuove iniziative economiche, turistiche e culturali. In quest’ottica dovremo dedicare grande attenzione al mondo del commercio, che ovunque vive un momento di difficoltà, con un grande piano di sviluppo. Poi c’è il tema delle infrastrutture, soprattutto viarie: concentreremo l’attenzione sui due assi principali, il Cipressino, su cui la Regione Toscana investirà 65 milioni di euro, e la realizzazione di una strada regionale verso la Cassia. Inaugureremo il nuovo Museo, che è un altro straordinario risultato per un piccolo comune come il nostro, e apriremo la piscina geotermica. Per non parlare dei progetti che potranno nascere dalla proroga ventennale delle concessioni geotermiche che consideriamo il “nostro” PNRR, l’ultima opportunità per risolvere annosi problemi e ridare competitività alla montagna. Abbiamo tante idee innovative da mettere in pratica e tanti progetti avviati e da seguire per farli funzionare. Per tutte queste ragioni ho sentito il dovere di rimettermi in gioco e di riproporre la mia candidatura».
Ci sono eventi in programma per la campagna elettorale?
«Ancora non ne abbiamo parlato, ma immagino momenti di incontro in tutte le frazioni per confrontarci sulle cose da fare. Immagino anche degli eventi pubblici, in piazza, perché è bello ritrovarsi ed essere insieme una comunità».