Dopo un lavoro durato molti mesi con alcune aziende del territorio dell’Amiata e della Maremma è stato finalmente terminato il prototipo di forno di carbonizzazione per la produzione di biochar, da parte della B&C Technosystems S.r.l. di Borgo Santa Rita, Cinigiano e sono in corso le prove di produzione.
Il Biochar, che è un carbone di pezzatura molto ridotta, fa parte di una nuova generazione di prodotti basati sulla pirolisi parziale di biomasse legnose derivanti da scarti di attività forestali ed agricole, che può essere usato in agricoltura come ammendante o per altri svariati usi se attivato con particolari sostanze.
Il Gruppo Operativo BIOACTAM acronimo di (Biochar: innovazioni ottenute attraverso carbonizzazioni testate in amiata e maremma) è nato per la presentazione di un progetto strategico volto all’aumento della produttività e della sostenibilità nei settori dell’agricoltura e della forestazione, e ha visto un’importante partecipazione delle aziende dell’Amiata e della Maremma, segno della vitalità e della voglia di mettersi in gioco e di rinnovarsi di tutto il comparto.
Il partenariato, formato da 13 soggetti, strutturato secondo la formula dei Gruppi Operativi, che prevedono l’affiancamento delle aziende agro-forestali a enti di ricerca, pubblici e/o privati, e a soggetti che operino il trasferimento tecnologico e la formazione, lo studio delle proposte progettuali ha trovato, nella realtà territoriale grossetana, i principali attori e promotori delle proposte.
I partener coinvolti sono i seguenti: il Consorzio Forestale dell’Amiata che è capofila del progetto, la Segheria Vinciarelli di Saragiolo, l’Azienda Agricola Orti di Maremma di Federico Comandi di Gavorrano, l’Azienda Agricola Bussolino Roberta di Seggiano, l’Azienda Agricola Antico Frantoio del Parco Cooperativa Sociale di Alberese, la Qualiterbe S.r.l. di Pitigliano, la B&C Technosystems S.r.l. del gruppo CERTEMA (Polo Tecnologico di Grosseto e riferimento del territorio per l’innovazione), il Consorzio Olio di Seggiano DOP, insieme ai centri di ricerca della Toscana e del Lazio (Consorzio interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM) sezione Phytolab – Universita` di Firenze, ISIS Leopoldo II Lorena di Grosseto (CRISBA), Università della Tuscia – DAFNE, nella definizione e messa a punto delle molteplici progettualità presentate.
“È un’esperienza estremamente interessante – commenta il Prof. Rodolfo Picchio del DAFNE – UNITUS – che dimostra come l’innovazione e il trasferimento tecnologico sia positivo in tutti gli ambiti produttivi ed in particolare in quello agro-forestale”
Non meno importanti sono le attività di formazione e divulgazione collegate al progetto. Curate dalle agenzie formative: Coop Heimat, CIA Toscana, per promuovere la conoscenza e la diffusione dei risultati acquisiti e che permettono alle imprese di trarre vantaggio dalle innovazioni studiate e attirando nuovi investimenti.
“Il bando regionale PS GO – afferma Giovanni Alessandri Coordinatore Tecnico del Gruppo Operativo BIOACATM – ha rappresentato una prova importante per la cooperazione e la collaborazione tra realtà territoriali differenti, dimostrando come l’integrazione trasversale tra le attività dell’Amiata della Maremma sia terreno fertile per lo sviluppo e l’innovazione in campo agroforestale”.
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