L’anno appena iniziato segna un altro importante traguardo per l’attuale Società Filarmonica “La Castigliana” di Castiglione d’Orcia: saranno infatti almeno 140 anni che le note della banda musicale risuonano per vie e piazze, in occasioni liete o tristi, per cerimonie civili o religiose, concerti ed appuntamenti ricreativi. Il primo documento in cui si parla di quella che allora era la Società Filarmonico-drammatica fu rintracciato dal castiglionese ed allora parroco don Dino Severini diversi anni fa: il comitato promotore delle feste d’agosto in onore della Madonna delle Grazie (effigiata nel pregevole dipinto su tavola quattrocentesco di Pietro Lorenzetti conservato nella Pieve dei Santi Stefano e Degna) aveva nell’anno 1876 “pagato il servizio della fanfara” per la circostanza. Una riga o poco più di annotazione, che lascia intuire però come la Filarmonica potesse già esistere in precedenza, giacché la Fanfara non si forma dal nulla. Aldilà di queste notazioni storiche, si deve ricordare che la Banda, tranne un breve periodo durante il secondo conflitto mondiale, non ha mai interrotto la propria attività, trovando sempre il pieno sostegno della popolazione e delle varie amministrazioni civiche succedutesi. Negli anni Sessanta del secolo scorso poi, in un periodo nel quale era forte lo spopolamento, nella Banda di Castiglione confluì anche quella del vicino borgo di Rocca d’Orcia, che per lungo tempo era stata sostanzialmente autonoma (anche se si ha memoria di sostegni e scambi reciproci di musicanti tra le due formazioni). Oggi la Banda, diretta da oltre un trentennio dal maestro Ivano Rossi, conta circa 30 elementi e si avvale di collaboratori esterni (che tali non vogliono essere considerati loro stessi), i quali, per il solo piacere si suonare e grazie al clima familiare che da sempre si respira, non fanno mancare il loro apporto per i concerti estivi e del 26 Dicembre, così come in altre occasioni. Per sottolineare in modo speciale questo anno, il consiglio direttivo presieduto dal giovane Davide Bonucci, ha iniziato ad ipotizzare alcune iniziative, nonostante la carenza di risorse finanziarie sia ormai divenuta cronica, come per molte altre espressioni del volontariato, specie in campo culturale. A quanto ci è stato riferito, si sta lavorando per: una mostra di foto e cimeli, la pubblicazione di un libro, concerti-evento, in uno dei quali ripercorrere per sommi capi, attraverso “cavalli di battaglia” classici e moderni, anche l’evoluzione musicale del complesso bandistico, nel cui organico concertistico sono entrati a pieno titolo strumenti quali batteria, tastiere, chitarra basso, timpani, congas e molte altre percussioni.